Omofobia, bifobia, transfobia, parole che hanno in comune un filo conduttore: la fobia, la paura.
E allora ciò che dovremmo iniziare a fare è proprio capire perché, in chi la prova, nasce questa paura. Da dove viene, capirla e trasformarla.
Se due persone dello stesso sesso si baciano e se ne ha paura, se una donna decide di intraprendere un percorso per diventare uomo e non si riesce ad accettarlo, è affare di chi prova quel disagio, non il loro.
Lo sguardo va rivolto dentro, non fuori.
Il fatto che solo ventun’anni fa l’omosessualità sia stata rimossa dalla lista delle malattie mentali dell’OMS la dice lunga su un ritardo di consapevolezza ancora oggi presente (basti pensare a quei partiti che si stanno opponendo a semplici leggi di civiltà).
Imparare a mettersi in discussione è il primo passo per rispettare gli altri e per arrivare alla verità che sottende ogni discorso a riguardo, e che la grande Emily Dickinson aveva ben riassunto in una sua celebre frase:
“Che l’amore sia tutto, è tutto ciò che sappiamo dell’amore”.
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