L’acqua è il bene essenziale per eccellenza e, senza dubbio, lottare per l’acqua pubblica significa lottare per la vita stessa. Un dato di fatto, questo, che sembra contrastare con le volontà politiche del primo cittadino di Castellammare.
Proprio lui, infatti, ha sostenuto con la propria candidatura la lista elettorale per il rinnovo del Consiglio distrettuale dell’Ente Idrico Campano in contrapposizione a quella della Rete dei Sindaci per l’Acqua Pubblica.
Proprio lui, indifferente alla volontà popolare espressa con il referendum a favore dell’acqua pubblica, indifferente alla gestione disastrosa della Gori che in questi anni non ha fatto altro che fare cassa nelle tasche dei cittadini, si è schierato a favore della privatizzazione dell’acqua.
È sicuramente arrivato il momento di ricordare al Sindaco Cimmino quali fossero i suoi impegni. Quelli assunti nel 2016 e sottoscritti in un documento a favore a gestione pubblica dell’acqua con la liquidazione della Gori.
È sicuramente arrivato il momento perché sull’acqua non si può e non si deve fare profitto.
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