Un altro capodoglio è rimasto impigliato in una rete da pesca illegale al largo di Salina, nell’arcipelago delle Eolie. L’avvistamento è stato fatto da alcuni diportisti che hanno dato l’allarme.
Nella rete è rimasta impigliata la coda del cetaceo di oltre 10 metri. Da ieri mattina sono all’opera l’equipaggio di una motovedetta della guardia costiera, con biologi e alcuni volontari che hanno tentato senza fortuna di liberarlo. Il capodoglio particolarmente agitato aumenta i rischi dell’operazione di salvataggio. I biologi attendono che il bellissimo capodoglio accusi la di stanchezza e liberarlo in tutta sicurezza.
Purtroppo non è l’unico episodio, nelle scorse settimane un altro capodoglio era rimasto impigliato e dopo un paio di ore i sub erano riusciti fortunatamente a liberarlo.
Queste tipologie di rete sono vietate dalla normativa, in quanto strumento di pesca non selettivo che costituisce un vero e proprio muro galleggiante, determinando la cattura anche di specie protette come delfini e tartarughe, che rimangono spesso impigliati in questi attrezzi da pesca illegali.
Il futuro del nostro mare è in grave pericolo, un mare depredato e violentato tutti i giorni, da chi non ha la sensibilità e la cultura per capire che non è una fonte inesauribile. Dobbiamo assolutamente fermare queste pratiche che stanno distruggendo il delicato equilibrio del nostro sistema marino.
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