La mia solidarietà e vicinanza ai giornalisti che ogni giorno rischiano tutto per portare a galla la verità.
La verità è che se in Italia svolgi il mestiere di giornalista per davvero, devi mettere in conto di essere vittima di minacce, violazioni e di rischiare talvolta anche la vita.
Quanto accaduto al conduttore di Report, Sigfrido Ranucci, che ha visto violare il suo account bancario da un hacker dell’Est Europa,
l’agguato nel Casertano a colpi di pistola al giornalista Mario De Michele, che per un puro caso ne è uscito illeso,
la scorta a Sandro Ruotolo e a tutti i giornalisti che con coraggio raccontano le mafie e di cui si parla sempre troppo poco,
sono spie di un malessere che colpisce i giornalisti, ma anche la salute della nostra democrazia.
Perché senza verità non esiste pensiero critico.
Senza verità non esiste bianco o nero, bene o male.
Senza verità noi non esistiamo.
Lo Stato ha il dovere di mettere in campo ogni risorsa possibile per stare accanto a questi giornalisti che con le loro inchieste portano a galla verità importanti, svolgendo un lavoro fondamentale per il Paese tutto.
Essere cittadini e non sudditi è un privilegio che dobbiamo a persone coraggiose che da sempre si sono battute per la verità e il minimo che possiamo fare è non lasciarli da soli ad affrontare il mostro della criminalità, dei poteri forti, delle minacce personali e della corruzione.
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