Scuola indietro di vent’anni

La Camera dei deputati sta per approvare un disegno di legge che interviene sul sistema di valutazione degli studenti.

A niente è valsa la protesta dei più importanti pedagogisti italiani, dei docenti, degli studenti.

Questa legge riporta indietro la scuola di vent’anni e lo fa attraverso l’utilizzo del voto in condotta e del ripristino del giudizio sintetico. Cosa vuol dire?

Significa che si ritornerà alle etichette: “insufficiente”, “buono”; all’ educazione punitiva, ossia quella che fugge dal confronto, dalla comprensione dell’altro, dallo sforzo empatico, dall’accoglienza. Sarebbe stato molto più utile parlare di aumento degli stipendi dei docenti italiani, tra i meno pagati d’Europa, della diminuzione del numero degli studenti per classe, dell’istituzione della figura dello psicologo scolastico la cui legge a mia prima firma giace da mesi in commissione cultura.

L’educazione cambia il mondo ed è evidente che l’idea di mondo di questa maggioranza è, purtroppo, sempre più nera.

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