Un’ottima notizia: i furbetti del reddito di cittadinanza hanno le ore contate.
Il Garante della privacy ha dato il via libera all’Inps per incrociare in modo massivo le banche dati di diversi enti pubblici (Anagrafe tributaria, Pra, Regioni, Comuni), in modo tale da stanare chi incassa il sussidio pur non avendone diritto.
Finalmente sarà possibile scovare i “soliti furbetti” che hanno approfittato di una fondamentale misura di sostegno (l’Italia era uno dei pochi Paesi a non averla) per appropriarsi di fondi che sono stati destinati a migliaia di famiglie che ne hanno davvero necessità e che ne stanno traendo grande beneficio.
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