Sapete cosa mi sconvolge? Che lui si sentisse in diritto di poter ricattare.
Questo insegnante pensava di poter negare ai propri studenti il diritto a una vita scolastica serena.
Pensava di avere le armi per potergli far vivere un anno di inferno e impedirgli di partecipare a una manifestazione. Sopprimere il loro pensiero.
Non entro nel merito della manifestazione, non è quello il punto. Ma i ragazzi hanno il sacrosanto diritto di decidere per sé stessi e di manifestare se sentono che dentro di loro è importante farlo, perché anche così si cresce. E chi sarebbe questo professore per impedirglielo?
Ora, il nostro Ministro Fioramonti è già al lavoro per verificare quanto accaduto e procedere per la sospensione, ma vorrei aprire un piccolo angolo di pensiero, qui e adesso.
Nella scuola lavorano migliaia di insegnanti per passione, per missione.
E vedete, loro lottano quotidianamente per dare ai propri alunni qualcosa che vada oltre la storia, la matematica, la fisica. Loro lottano affinché i propri ragazzi diventino adulti consapevoli in un mondo certamente complesso.
E io credo sia questo che fa un bravo insegnante, lasciare che nella libertà gli studenti capiscano chi sono, cosa vogliono e quale strada sia la più giusta per loro.
Chiunque vada contro questi principi, evidentemente ha sbagliato lavoro.
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