Faccio mie le parole del ministro Sergio Costa, ricordandomi ogni giorno degli occhi dei tre orsi che ho visto poche settimane fa al Casteller in Trentino.
“Oggi ha vinto il buon senso e la libertà: il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso contro la cattura dell’orsa Gaia (jj4). Non posso che ringraziare le associazioni che portano avanti queste battaglie che noi vogliamo sostenere e per le quali noi, attraverso l’avvocatura dello Stato, ci siamo costituiti al loro fianco. Gaia è un’orsa che ha tre cuccioli e la sua cattura sarebbe stata un enorme problema per la vita dei piccoli.
Molti di voi, ogni giorno sia pubblicamente che in privato mi chiedono di intervenire per liberare questi orsi. Fosse per me non solo lo avrei già fatto ma addirittura non sarebbero mai finiti in gabbia. Se io e il Ministero dell’ambiente avessimo gli strumenti per evitare questa ingiustizia, statene certi, lo avremmo già fatto. Ma la Provincia di Trento è una provincia autonoma, il che significa che su molti temi può agire, appunto, in autonomia, senza rendere conto al resto dello Stato. Ciò non significa che io sia rimasto a guardare o che me ne voglia lavare le mani: non sarebbe giusto e non è nel mio spirito. Il lavoro svolto per cercare di liberare gli orsi dal Casteller è stato molto intenso e non ha conosciuto un attimo di tregua. Ho mandato, per esempio, i Carabinieri della CITES per un sopralluogo su come venivano tenuti in gabbia gli orsi e ne è emersa una relazione agghiacciante. Ho scritto personalmente ai presidenti di Regioni di Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Lombardia e Veneto per chiedere di aprire le porte delle loro aree protette e hanno risposto negativamente. Ho proposto al Presidente della Provincia autonoma di Trento soluzioni alternative come la liberazione degli orsi ma dotandoli di un radiocollare per monitorarne in ogni minuto gli spostamenti. Siamo stati al fianco delle associazioni e a tutte le iniziative legali che hanno intrapreso a difesa dei nostri orsi e oggi, finalmente, è stato ottenuto un primo, importante risultato che consente di tenere in libertà Gaia, ma il lavoro non finisce qui.
Ho dato mandato al mio dicastero di creare una cabina di regia per affrontare il tema degli orsi in Trentino in modo sistematico, perché oggi si tratta di Papillon ma domani potrebbe essere qualche altro esemplare di questa splendida specie che per le ragioni più astruse potrebbe essere braccato e rinchiuso anche lui.
È tempo di trovare la giusta via per una pacifica convivenza fra uomini e orsi, due specie che abitano il nostro Bel Paese da lungo, lungo tempo”.
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