Noi siamo il nostro tempo

Giovani e internet

È proprio vero che noi siamo il nostro tempo.

Il modo in cui lo usiamo, la qualità che gli diamo ci permette di qualificarci e di esprimere noi stessi.

Quando parliamo invece del mondo degli adolescenti tutto cambia e anche la nozione e il significato del tempo: smartphone e social scandiscono non solo i loro momenti più importanti, ma generano anche una forte condizione di stress. Questo è quello che emerge dalle ricerche di Viacom-Mtv.

I nostri ragazzi affrontano durante la crescita un rito di passaggio molto delicato come l’adolescenza; il fatto che oggi si sentano esposti per una foto o un commento ci fa capire quanto oltre ci siamo spinti e di quanto ci sia bisogno di supportare e affiancare il loro percorso. Un percorso che li vede esposti già da giovanissimi alla logica dei social, che li vede connessi non per scelta ma per paura di essere tagliati fuori.

Io amo la tecnologia, amo tutto ciò che ci connette al futuro, ma non possiamo permettere che la vita sui “social” oscuri o scavalchi la nostra vita reale e non possiamo permettere che i nostri giovani soffrano per le implicazioni negative che può suscitare un network come cyberbullismo e insicurezza nel rapporto tra pari.

Noi pensiamo a questo genere di dinamiche come secondarie quando invece molto spesso rappresentano il punto di partenza di tanti disagi.

E credo, anche in virtù del grafico postato, che ci siano parecchie cose da rivedere e da non sottovalutare da questo punto di vista, soprattutto in relazione ai giovanissimi che hanno bisogno di crescere serenamente e di scoprire chi sono, al di fuori della logica di uno schermo.

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