Legalizzazione della cannabis: una battaglia di civiltà

Quella sulla legalizzazione della cannabis è una vera battaglia di civiltà per diversi motivi. Eccone alcuni.

▪️Legalizzale la cannabis ci permetterebbe di togliere guadagni alla criminalità organizzata, contrastandola seriamente. Così tuteleremo quindi anche tutti i nostri giovani.

In secondo luogo la coltivazione della canapa può essere un ottimo modo per contribuire alla crescita sostenibile e alla ripresa economica e occupazionale del Paese. Parliamo, ad esempio, dei tantissimi modi in cui può essere utilizzata: dagli alimentari alla cosmetica, dai tessuti agli eco-mattoni, per non parlare degli scopi terapeutici.

▪️ Per la parte agricola il giro potenziale d’affari della cannabis light è di circa 40 milioni, sul valore finale del mercato italiano, considerando tutti i possibili usi e l’indotto, le stime oscillano tra i 7,3 e i 30 miliardi potenziali nel giro dei prossimi dieci anni – secondo una ricerca della società londinese Prohibition Partners aggiornata al primo trimestre 2019 –, equamente divisi come provenienza tra settore medico-farmaceutico e uso ricreativo.

▪️Parliamo di lavoro. Quello sull’occupazione come deduciamo da questi dati è un capitolo importante della questione della legalizzazione. In Italia i primi timidi passi sulla cannabis light poi arrestati da Salvini hanno avuto un impatto su almeno 10 mila persone che lavorano in questo settore.

Negli Stati Uniti dove si è andati verso una vera legalizzazione in diversi Stati, quello della cannabis è stato il settore che ha prodotto la più grande impennata occupazionale. 

I dati di febbraio dicono che sono più di 240mila i lavori a tempo pieno nel settore con una crescita record del 110% in soli 3 anni, mentre uno studio sostiene che se tutti i 50 stati l’avessero resa legale, avrebbero potuto già oggi superare il milione

▪️Inoltre c’è l’aspetto medico della cannabis da considerare. La cannabis terapeutica ha effetti straordinari sul dolore cronico, sui sintomi della sclerosi multipla e molto altro.

Davanti a tali evidenze faticosamente ammesse anche dalla scienza e ai tanti altri benefici che ancora non si vogliono ammettere considero non più tollerabile alimentare il dibattito sulla cannabis con discorsi fuori dalla storia.

La natura non può essere illegale!

Per questo ho partecipato con convinzione anche io all’iniziativa “io coltivo” lanciata da MonopoliWeed e continuerò a sostenere in Parlamento le battaglie a favore della legalizzazione.

Battaglie che fanno parte del Dna del MoVimento 5 Stelle perché ricordiamoci che in Italia fra i primi a parlare dei benefici della canapa ci fu proprio Beppe Grillo, un pioniere al riguardo.

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