Le voci delle madri

Ieri ho avuto il piacere e l’onore di ricevere alla Camera dei Deputati il Dottor Vassilios Fanos, professore Ordinario di Pediatria e Direttore dell’Unità di Terapia Intensiva Neonatale presso l’Azienda Ospedaliero Universitaria e l’Università di Cagliari dove dirige anche la Scuola di Specializzazione in Pediatria.

Ricopre inoltre ruoli di rilievo in diverse società scientifiche, tra cui la presidenza della Società Italiana di Psicologia Pediatrica (S.I.P.Ped.).Oltre all’eccellente curriculum però, il Professore è soprattutto un uomo – e un medico – dal grande spessore umano. Con lui ci siamo confrontati su un tema che mi sta molto a cuore: il benessere psicofisico delle neo-mamme.Vi do un dato che più di tutti spiega, purtroppo, quanto questa risulti in pericolo: uno studio multicentrico condotto dall’Istituto Superiore di Sanità ha rilevato che fino al 20% delle neomamme presenta sintomi depressivi.Due mamme su dieci stanno male.Due mamme su dieci sviluppano depressione post partum.In contesti ad alto rischio (assenza di supporto, problemi psicologici pregressi, difficoltà economiche), il numero può salire anche a 3 su 10.

Se ne parla poco e ne se parla male. Non è vero che dopo la nascita di un bambino è “tutto rosa e fiori” e va smontata la narrazione che impone questa visione falsa e tossica a tutte le donne che partoriscono. Ogni donna è diversa e ogni donna ha diritto di ricevere prima di tutto comprensione, accoglienza – mai giudizi – e poi aiuto. La società è cambiata e la rete di supporto (soprattutto familiare) che anni fa sosteneva le donne che avevano un bambino, oggi si è quasi del tutto sgretolata, mentre lo Stato è per lo più assente.

La maternità non è solo una “meravigliosa avventura” ma anche un momento estremamente delicato e complesso. Con il professore abbiamo elaborato una serie di proposte su cui lavoreremo nelle prossime settimane. Aiutare le neo mamme è un dovere collettivo.

Un dovere sociale. Politico. Io, noi, ci siamo.

P.S. Per input e suggerimenti scrivetemi, vi leggo!

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