
La scorsa settimana alla Camera abbiamo affrontato un importante dibattito sul fenomeno degli Hikikomori, persone (spesso giovani) che decidono di vivere da veri e propri reclusi nelle proprie stanze rifiutando il contatto col mondo esterno e limitandolo solo al virtuale, e quindi all’utilizzo del web.
Stiamo parlando di un disagio ancora poco compreso e studiato, che ha bisogno di estrema attenzione, cura e delicatezza. Come spesso accade per i disturbi psicologi, l’invisibilità e l’ignoranza sono dietro l’angolo ed è quindi nostro dovere parlarne, sempre più.
Abbiamo presentato già una mozione un anno fa dove abbiamo chiesto impegni precisi al Governo su molteplici aspetti: dalla protezione del diritto allo studio, alla formazione per sanitari e docenti, agli aspetti socio economici.Abbiamo già presentato un’ulteriore interrogazione al governo per sollecitare un intervento concreto rispetto a quanto già approvato nella mozione.
Grazie al collega Antonio Caso per aver organizzato questo importante momento di incontro e confronto con le associazioni Hikikomori Italia col suo presidente Marco Crepaldi, e l’assocazione Hikikomori Italia – Genitori con Elena Carolei. Grazie al nostro consigliere regionale Gennaro Saiello M5S sempre pronto a mantenere vivo quell’importante filo che collega Roma ai territori.
Infine, voglio ringraziare sentitamente Rajae Bezzaz: non è scontato che persone del mondo dello spettacolo, dei media, si espongano su problematiche tanto delicate e il loro comunicare a milioni di persone risulta una svolta fondamentale di sensibilizzazione.
Concludo qui riportando quanto affermato al termine della conferenza stampa: quando si tratta di temi così importanti, specialmente riguardanti i nostri giovani, ci sarà sempre un orecchio pronto ad ascoltare, una mente pronta a capire, un cuore pronto ad accogliere e mani pronte a fare.

Leave a Reply