– C’era una volta un faro che aveva il compito di illuminare una grande valle.
All’interno di questo faro vi era un custode: uomo buono, generoso, dedito al suo lavoro.
Un giorno bussò alla porta del faro una giovane donna in lacrime: “ho terminato le scorte di olio, come farò con i miei bambini? La prego, siamo poveri, ci aiuti!”
Il custode sentì il dovere di aiutare la donna, così le diede un po’ del suo olio.
Il giorno dopo bussarono nuovamente alla porta. Questa volta era un viandante: “buon uomo, ho terminato il mio olio e ora farà buio, non so come proseguire. Potrebbe darmi un po’ del suo olio”?
Il custode non ci pensò due volte e diede un po’ di olio anche al viandante.
Il giorno dopo, ancora, sentì qualcuno bussare alla sua porta. Questa volta era un’anziana donna: “io e mio marito siamo anziani e molto malati, la bottega dell’olio è troppo lontana e non sappiamo come prenderlo, potrebbe darci lei un po’ di olio, la prego!” supplicò la donna colma di preoccupazione.
Ancora una volta, il custode, prese dell’olio e lo regalò alla donna.
Dopo qualche ora, il faro si spense e l’intera valle restò al buio. –
Ho ascoltato questa storia qualche giorno fa, mi ha molto colpito: ci insegna che anche quando si è animati dalle più nobili intenzioni non bisogna mai dimenticare chi si è e quale sia la propria missione.
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