Vincenzo Spadafora a Fontana: “Stop alla propaganda, apriamo dialogo per non tornare 10 anni indietro”
“Su questi temi è necessario andare al di là delle battaglie identitarie, perchè tutto questo incide realmente nella nostra società e coinvolge i più indifesi, i bambini. Non esistono infatti, bambini di serie A o di serie B, tutti devono essere tutelati.
Per questo la Corte Costituzionale, con la sentenza 162 del 2014, ha superato il principio espresso dalla legge 40 del 2004, per il quale vi doveva essere coincidenza fra genitorialità biologica e genitorialità sociale. Secondo la Corte Costizionale infatti, questo principio è illegittimo sul piano costituzionale e non costituisce un bene giuridico meritevole di protezione”.
Vincenzo Spadafora, Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, con delega alle pari opportunità ed ai giovani, è intervenuto sulle ultime affermazioni del Ministro Fontana.
“Il preminente interesse del minore – continua Spadafora – è l’unico principio che deve guidare tutte le scelte nella materia dello status familiare. Proprio per questo, secondo la giurisprudenza, è illegittimo il rifiuto dell’Ufficio di Stato Civile di iscrivere nei registri i bambini concepiti con tecniche di procreazione medicalmente assistita da coppie dello stesso sesso.
Invito il Ministro Fontana a fermare la propaganda ed aprire un dialogo culturalmente serio, di riflessione e di discussione, per evitare che il nostro Paese torni 10 anni indietro, contravvenendo anche alle indicazioni della Corte Costituzionale”.
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