Durante il lockdown ho ricevuto tanti messaggi di persone disperate che di colpo non avevano più un’entrata. Situazioni già precarie prima della crisi sanitaria che sono precipitate.
Emergenze vere e proprie che ci hanno spinto a creare, appunto, il reddito di emergenza.
Durante i collegamenti con le testate locali mi appellavo sempre al buon senso delle persone affinché la richiesta per il bonus fosse formulata solo da chi ne avesse effettivamente bisogno.
Oggi, quando noto assenza di scontrini e ricevute segnalo a chi di dovere e mi arrabbio maledettamente perché penso che quelle mancate entrate influenzeranno la quantità degli aiuti che lo Stato potrà erogare a chi ne ha bisogno.
E mi vengono in mente i settori più in crisi come quello dell’indotto turistico, ad esempio.
Durante il lockdown noi portavoce in Parlamento non ci siamo fermati un attimo: riunioni on line continue, tanto studio, telefonate, messaggi su messaggi.
Ho provato, così come la maggioranza dei miei colleghi, ad essere presente e vicina alle persone in difficoltà.
Il comportamento dei 5 sporca tutti coloro che hanno dato e stanno dando anima e cuore per risollevare questo Paese dopo una crisi tremenda.
La loro richiesta del bonus è assurda e inconcepibile.
A questo punto quello che dovrebbero fare per dare un senso al loro mandato è una cosa sola: tornare a casa.
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