Dopo l’impavida azione di cattura condotta sull’ormai famoso orso Papillon che aveva osato avvicinarsi alle attività umane, il governatore della provincia autonoma di Trento Maurizio Fugatti (della Lega ovviamente) torna a colpire e questa volta lo fa firmando un’ordinanza di abbattimento verso un orso che avrebbe (condizionale d’ obbligo, visti i contorni ancora poco chiari della vicenda) attaccato padre e figlio che si trovavano nella zona del Monte Peller.
Voglio ricordare, ancora una volta, che siamo noi gli ospiti di quel territorio, non gli orsi.
In certi periodi dell’anno e in presenza di cuccioli è normale che l’orso possa sentirsi minacciato, accade a tutti i mammiferi, esseri umani compresi. Non si può impedire ad un orso di fare l’orso: sarebbe ridicolo e senza senso.
Ci stiamo attivando con il ministro Costa per chiedere una riforma della gestione della fauna selvatica. Non è più pensabile che le regioni decidano di testa loro di abbattere, catturare, vendere.
Occorre un cambio normativo che sia accompagnato però anche da un cambio culturale: è ora di dire basta all’arroganza dell’antropocentrismo.
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