Non so perché sia toccato proprio a Giuseppe Conte, che con la politica aveva poco a che fare, interagire con i potenti d’Europa per difendere gli interessi dell’Italia. Non so perché sia toccato proprio a lui far parte del più lungo e complesso Consiglio d’Europa della storia. So però che nulla accade per caso e che si trova esattamente dove doveva essere.
All’Italia vanno 209 miliardi, divisi tra fondi diretti e prestiti, 36 in più rispetto a quanto stabilito inizialmente. È la prima beneficiaria del “Recovery fund”, quello strumento che abbiamo accolto da subito e sul quale si è concentrato tutto il nostro lavoro, mentre alcuni si divertivano a spaventare gli italiani a colpi di “hanno firmato il mes”. Ricordate?
Il vento sta cambiando: soffia in Europa per arrivare al più piccolo paese italiano. Perché ora bisognerà decidere come spendere queste risorse e su quali riforme puntare e in che modo, mentre gli avvoltoi sono dietro l’angolo.
Abbiamo la possibilità di rivoluzionare questo Paese: toccherà a Giuseppe Conte, a questo Governo, al Movimento 5 stelle e, soprattutto, a tutti voi che ci siete accanto.
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