Quando sento di parlare di concorsi pubblici truccati penso a tutti coloro che sono stati costretti ad abbandonare i propri affetti, la propria terra a causa di chi, dall’alto della propria posizione abusa in maniera criminosa dei poteri per favorire il conoscente, il parente o, ancora peggio, chi è disposto a pagare per ottenere in cambio la speranza di un lavoro stabile.
Per questo ho raccolto le segnalazioni che mi sono pervenute da Giovanni Rinaldi, portavoce M5S al Comune di Cercola e dal gruppo locale di attivisti, a cui va il mio plauso, per depositare una interrogazione sullo scandalo della “concorsopoli”, partito dal Comune di Sant’Anastasia e diffusosi a macchia di leopardo in numerosi Comuni del comprensorio tra cui Cercola. I candidati versavano delle mazzette per superare le prove e risultare nella graduatoria dei vincitori e degli idonei.
Ho chiesto quindi ai Ministri degli Interni, dell’Economia e delle Finanza e della Pubblica Amministrazione di inviare degli ispettori per fare luce e eventualmente annullare questi concorsi probabilmente viziati.
Un sistema criminale che, secondo le indagini della Procura di Nola, pilotava numerosi concorsi, finiti sotto la lente di ingrandimento grazie alla compiacenza di funzionari pubblici, componenti esterni delle commissioni di concorso e di imprenditori a cui era affidata la selezione.
Oltre a Sant’Anastasia e Cercola anche altri Comuni sono coinvolti come Pimonte, Lettere, Cardito, San Giuseppe Vesuviano e Sarno.
Combattere e portare a galla questo marciume significa anche combattere per i tanti giovani, in gamba, laureati, costretti ad emigrare all’estero per costruire un futuro gratificante.
Significa combattere per le giovani generazioni, perché non si sentano sconfitte da un sistema che non premia né merito né talento, ma solo conoscenze.
La società che vogliamo costruire ha le mani libere e se i cittadini ci saranno accanto ci riusciremo, insieme.
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