In 100 parlamentari abbiamo scritto al presidente Conte per fare in modo che questo dibattito entri negli Stati Generali dell’economia.
Nella lettera illustriamo chiaramente com la regolamentazione della produzione, della vendita e del consumo della cannabis possa avere effetti reali sull’economia del Paese e sul contrasto alla malavita organizzata.
Le politiche repressive di questi ultimi decenni si sono dimostrate totalmente inefficaci. Anzi queste politiche hanno generato il totale controllo delle mafie del traffico di cannabis permettendogli di gestire volumi di denaro quantificabili in svariati milioni di euro.
Soldi che vanno a finanziare attività illecite e non certo la costruzione di asili o di ospedali.
Gli Stati Uniti, Canada, Uruguay e Spagna, sono alcuni casi dove è stata regolamentato l’utilizzo della cannabis.
Quello che noi crediamo è che sia giunto il momento di affrontare questo tema anche in Italia: legalizzare la Cannabis significa innanzitutto colpire al cuore uno dei business delle mafie.
Non solo, può significare la rigenerazione di un sistema produttivo e agricolo generando lavoro e ricchezza.
La regolamentazione della cannabis potrebbe portare nelle casse dello Stato qualcosa come 10 miliardi di euro: 2 miliardi derivanti dai risparmi dall’applicazione della normativa di repressione e 8 miliardi di nuovo gettito fiscale.
Per non parlare dei risparmi legati alla diminuzione dei reati, con il conseguente alleggerimento del lavoro dei tribunali.
Uno studio, inoltre, calcola che si potrebbero creare circa 350.000 nuovi posti di lavoro. Cosa che non ci sembra vada sottovalutata.
Non dimentichiamo ovviamente l’uso terapeutico che, seppur in Italia è concesso dal 2007, però accusa una problematica relativa alla mancanza di produzione nazionale.
Gli stati che hanno già sperimentato questa strada non sono mai tornati indietro.
Se sfruttassimo davvero il potenziale della cannabis, l’Italia, in soli otto anni, potrebbe generare 40,5 miliardi di euro, il 68% del fatturato complessivo attuale dell’agricoltura italiana.
Per questi motivi crediamo che il dibattito sulla Cannabis non solo vada aperto ma vada anche chiuso nella direzione di una regolamentazione che ne consenta la liberalizzazione.
In un colpo solo possiamo vincere due battaglie: una di civiltà e l’altra contro l’illegalità.
Qui il testo della lettera: https://online.flippingbook.com/view/524651/
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