Qualche anno fa ho lavorato come volontaria in una scuola superiore del quartiere Ponticelli, a Napoli.
È stata un’esperienza che mi ha toccato profondamente, che compare spesso tra i miei ricordi.
Che in certi casi mi guida, perché credo che l’esperienza diretta sia sempre preziosa e soprattutto vera; non può mentire.
Ero insieme ad un team di psicologi, aiutavamo i ragazzi a scoprire e scoprirsi.
Li aiutavamo a sognare e a credere in loro stessi, che in certe zone farlo diventa difficile, e i sedici anni non sono sedici ma quarantasei.
Ho visto, sentito e vissuto le difficoltà dei docenti, dei giovanissimi alunni.
Risate che diventavano sfoghi, pianti.
E sono le lacrime di una terra che nonostante tutto, si impegna, eccome se si impegna.
Perché qui bisogna faticare il doppio per ottenere la metà, e lei, proprio lei Ministro, ha il dovere di rimuovere gli ostacoli che creano differenze, proprio come ci esorta a fare l’articolo tre della Costituzione.
Il mondo della scuola ha tutto il diritto di chiederci di più. Noi no.
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