Grazie per averci fatto tornare a credere nel futuro.
Grazie per aver gestito in questi anni il più delicato e imponente apparato della grande macchina dello stato, che sostiene milioni di persone e lavoratori.
Grazie per averci fatto credere che potesse esserci una gestione corretta, rivoluzionaria, a favore dei più deboli, che ha dato speranza, sostegno e dignità nel momento più difficile del nostro Paese.
Grazie per aver costruito un Inps migliore. Per aver realizzato in così poco tempo un’impresa titanica: la messa in atto del Reddito di Cittadinanza, la digitalizzazione e trasformazione tecnologica, la stabilizzazione di migliaia di lavoratori e le innumerevoli iniziative sempre al passo coi tempi.
Grazie per le tue battaglie in favore dei più fragili, per aver combattuto la povertà con ogni strumento a tua disposizione.
Quello che è successo è qualcosa di surreale, che offende l’intelligenza degli italiani e la credibilità delle nostre istituzioni. Solitamente si commissaria una gestione che cela malaffare, inefficienza o tracolli finanziari. Ma questo Governo reputa che tu debba essere spazzato via come il peggior presidente della storia dell’Istituto.
Tu, che con la tua gestione impeccabile hai dato lustro e visione all’INPS, che ricordiamolo, gestisce quasi la metà della spesa pubblica.
Questo non è un paese per poveri, Pasquale, ed evidentemente nemmeno un paese che merita persone come te.
Per aspera ad astra!
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