– Mi sveglio un mattino, Mi sveglio un mattino, e sento che è morto un cittadino italiano, ammazzato da altri italiani, col tempo si negherà tutto ma questa è la storia, questa è la storia, questa è la storia, questa è la storia.
Stefano ha lasciato la gente a guardarsi stupita, a cercar di capire. Un’entità giudicante ha cucito le bocche, eseguito la sentenza e l’ha fatto morire.
E’ toccato ad ognuno di noi ma qualcuno l’ha presa di striscio e un uomo è morto da solo in una stanza che puzza di piscio.
Massacrato da Tor Sapienza a seguire fino a quando è arrivato all’udienza. Tor Sapienza è un quartiere dove crescono i fiori le luci, le spine, la polvere, i colori.
E girano gli uomini, girano, girano. Girano e fanno i danni.
E’ normale, la vita è così, per migliorarsi ci vogliono gli anni (…)Vedi, vedi, vedi io voglio vedere dietro le pareti.
Vedi, vedi, vedi, vedi, vedi, vedi fermi con le mani, fermi con i piedi. Vedi, vedi, vediche la verità muore nei segreti. Vedi, vedi, vedi, vedi, vedi, vedi fermi con le mani, fermi con i piedi.
Dimenticare, dimenticare. Non riesco proprio a dimenticare.
Stefano non era un santo e qualche cosa di sè la voleva cambiare. Qualche precedente per spaccio di droga e una vita in parte da recuperare. Ma una sera è stato fermato, trattenuto, perquisito per un controllo.
Gli hanno trovato un pò di fumo e qualche sostanza che brucia il cervello. E allora un tale ha detto: “Vieni con noi, vieni, vieni ragazzo, e non rispondere, fai il bravo dai (…)”Fermi con le mani, fermi con i piedi.
Fermi con le mani, fermi con i piedi. Fermi con le mani. La coscienza non dimentica, La coscienza non dimentica La coscienza non dimentica, La coscienza non dimentica.
-Un vecchio testo di Fabrizio Moro che non ho mai dimenticato. Come Stefano.
Finalmente, Giustizia.
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