È quanto continuerò a ripetere qui e in tutte le sedi istituzionali e non.
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«Una nuova ricerca pubblicata sulla prestigiosa rivista internazionale Nature certifica effetti neurotossici sinergici di piombo e arsenico sui bambini di Taranto residenti nei quartieri vicini al polo industriale. Questo ha destato in noi forte preoccupazione. Occorre un urgente intervento per fermare gli impianti dell’area a caldo dell’ex Ilva, ormai improcrastinabile». In una missiva indirizzata ai ministri della Salute, Roberto Speranza, e della Transizione ecologica, Roberto Cingolani, il Comitato per la Salute e per l’Ambiente di Taranto rilancia lo studio ripreso dalla rivista scientifica circa gli effetti dell’inquinamento sui più piccoli, chiedendo ancora una volta interventi immediati per fermare l’acciaieria più grande d’Europa.
«Questo studio – aggiunge il Comitato – riprende, continua e approfondisce uno studio già condotto a Taranto sull’impatto che l’inquinamento industriale ha sul quoziente di intelligenza dei bambini. Aggiunge nuove conoscenze sull’impatto comportamentale». Il dato più preoccupante riguarda «gli effetti del piombo e dell’arsenico», che «non solo si sommano, ma si amplificano reciprocamente».
Il Comitato per la Salute e per l’Ambiente di Taranto chiede ai ministri del Governo Draghi di «smentire le voci che danno per imminente un nuovo decreto salva-Ilva che sarebbe una grave atto di protervia e di irresponsabilità. Vi scriviamo per annunciarvi che intendiamo rivolgerci al Comitato delle Nazioni Unite sui diritti del bambino, con sede a Ginevra, per segnalare questa situazione dei bambini di Taranto con piombo nel sangue e arsenico nelle urine. L’immissione di piombo e arsenico in atmosfera va fermata. Il tempo dell’attesa e delle proroghe è finito. Siamo di fronte all’acclarata persistenza di un rischio neurotossico inaccettabile».
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