La terra esiste da molto prima di noi e continuerà ad esistere anche dopo di noi.
Siamo solo dei piccoli ospiti di passaggio: le apparteniamo, come cellule di un unico corpo.
Dovrebbe essere automatico per tutti noi comportarsi in maniera rispettosa e amorevole nei suoi confronti.
Eppure non è stato così e non lo è.
Come mai?
Penso che, insieme, si debba intervenire prima di tutto sulla cultura occidentale del progresso, della crescita, del PIL.
Gran parte di questa cultura ha completamente “dimenticato” il culto della Madre Terra: sentirsi figli e non padroni, provare autentico Amore per i boschi, le acque, gli animali.
L’ambiente non è qualcosa da rispettare solo perché altrimenti anche l’umanità ne riceve un danno. Non dobbiamo limitarci a studiare come “inquinare meno”: questa è la visione antropocentrica occidentale che ci ha portato alla rovina.
E’ la dimensione sacra della Natura che dobbiamo tornare a sentire. E’ sulla sensibilità che questo modello di società ci obbliga a schiacciare che occorre intervenire.
Il giorno dedicato alla Terra sia anche questo: esercizio del sentirsi parte del tutto. Con Amore.
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