In merito al cavallo morto alla Reggia di Caserta

Ieri un cavallo che trainava una carrozza nei giardini della Reggia di Caserta è morto tramortito per la fatica, il calore e chissà cos’altro. Il medioevo è terminato da un pezzo ma non si capisce perché ogni tanto a qualcuno viene in mente di farsi un giro in carrozza. 
Gli animali non vivono per il nostro divertimento. 

Ringrazio la mia collega Marianna Iorio, della provincia di Caserta, che subito si è attivata ponendo diversi quesiti alla direzione della Reggia di Caserta: 

• dettagli su quanto accaduto con particolare riferimento allo stato di salute del cavallo, l’orario in cui accaduto il fatto, età del cavallo e sua idoneità al lavoro di trazione vetture per il trasporto pubblico;
• se sono stati osservati tutti i regolamenti vigenti sul territorio in cui operava la ditta sopra citata con particolare riferimento al “Regolamento comunale per il servizio di noleggio con conducente di veicoli a trazione animale di genere equino” vigente nel Comune di Caserta (https://bit.ly/2XVNTc3); 
• dettagli riguardo la concessione alla sopra citata ditta o ad altre ditte, per quanto riguarda il servizio di noleggio di carrozze ippotrainate;
• se esiste una procedura di controllo dello stato di salute e benessere degli animali, se viene regolarmente adottata e con quali risultati.
– se il cavallo deceduto era dotato di microchip e certificato genealogico;
– se il conducente del veicolo è il titolare o un dipendente della ditta Tnt e se è in possesso di patentino FISE;
– se il cavallo e la carrozza erano provvisti di copertura assicurativa.

Per L’ASL di Caserta:

– se il cavallo deceduto era dotato di microchip, vaccinazioni e COGINS TEST in corso di validità;
– se questa ASL prevede di effettuare un sopralluogo presso la società di cui sopra, in modo da effettuare le opportune verifiche riguardo il luogo di ricovero dei cavalli, il loro stato di benessere e la presenza delle certificazioni previste dalla normativa vigente.

Vi terremmo aggiornati. Ogni vita merita rispetto e giustizia.

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