In una sola settimana sono arrivate circa 30 mila chiamate al numero verde di supporto psicologico istituito dal ministero della salute.
Chi chiama? Molti anziani che soffrono la solitudine o che temono un aumento di contagi nella fase 2, lavoratori in preda alla paura per il futuro, donne preoccupate per i loro figli e vittime di violenza domestica o situazioni psicopatologiche serie che hanno richiesto servizi territoriali.
Il dato a mio avviso più importante è che molte persone richiedono, dopo il primo consulto, di continuare e usufruire dei quattro consulti gratuiti previsti (assistenza di secondo livello).
Questo dimostra un desiderio di andare a fondo, di aumentare la consapevolezza di sé stessi e imparare a gestire stati di stress e ansia senza lasciarsi sopraffare da questi ultimi.
Ho spinto tanto affinchè il Ministero si facesse portavoce di un numero di ascolto psicologico, ne avevamo bisogno.
E sono felice che stia servendo, in molti casi, anche ad evitare tragedie.
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