Qualche anno fa ho girato un reportage sul Faito durante il quale ho incontrato Giovanni.
Mi colpì la sua genuinità, la sua comunicazione senza filtri. Mi raccontó di aver girato il mondo e di aver scelto, poi, di stabilizzarsi sul Faito. Del suo amore per quel posto, del fatto che di notte, quando non riusciva a dormire, andava sul suo balcone e ascoltava i rumori del bosco… mi disse che gli piacevano in particolare i gufi.
Da persona diretta e schietta mi raccontó di come non sopportasse i vigliacchi e quelle situazioni in cui non ci si può esprimere liberamente. Ebbi una bellissima impressione di lui.
Giovanni se ne è andato all’improvviso lasciando tanta tristezza in chi aveva incrociato la sua strada. Mi stringo al dolore della famiglia e della comunità del Faito che oggi perde un pezzo importante della sua storia e identità. Qui un pezzetto del tempo che trascorremmo insieme. Ciao Giovanni.
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