La mia interrogazione al Ministro della Salute sull’ospedale di Castellammare di Stabia

Al Presidente del Consiglio dei ministri, al Ministro della salute — Per sapere – premesso che: l’emergenza epidemiologica causata dal diffondersi del Covid-19 ha messo a dura prova il nostro sistema sanitario, incluso quello campano che, come evidenziato da numerose inchieste, soffre di gravissime criticità e potrebbe rischiare di collassare;

l’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia è tra le strutture che erano state attrezzate per accogliere i casi sospetti di coronavirus con l’allestimento di tende esterne per il pre-triage e l’istituzione di un percorso interno indipendente per l’osservazione dei pazienti in attesa di tampone;
attualmente, vi sarebbero 18 persone contagiate tra il personale sanitario di questa struttura, tanto da conquistare il non invidiabile primato per il numero di contagi tra sanitari in Campania; già a marzo 2020, a quanto consta all’interrogante, alcuni sanitari avevano accusato sintomi da Covid-19 senza che venisse attivata la procedura per essere sottoposti a tampone, nonostante le richieste fatte; mentre la notizia del primo tampone positivo è del 1° aprile 2020;

alla base del focolaio, vi sarebbe il mancato rispetto dei percorsi protetti e il ricovero di pazienti con quadri clinici e sintomatologie compatibili con infezione da Covid-19 ma ricoverati ugualmente nei re-parti non Covid, in attesa di tampone: in alcuni casi il risultato è stato positivo, comportando un alto rischio di contagio del personale sanitario e dei pazienti ricoverati nello stesso reparto, anche a causa di una cronica mancanza di dispositivi di protezione individuali adeguati;

tra le criticità riscontrate vi sarebbe il caso di una partoriente positiva, che è stata sottoposta a tampone solo dopo aver dato alla luce la sua piccola, senza rispettare, secondo la denuncia dei sindacati, i proto-colli anti-contagio; un altro caso più recente riguarda un’anestesista che, nonostante la febbre e il fatto che lei stessa avesse chiesto di essere sottoposta a tampone, per due giorni ha continuato ad operare, venendo a contatto con personale sanitario e pazienti, prima di scoprire di essere stata positiva;

attualmente i reparti di pronto soccorso e medicina d’urgenza risultano quelli con il maggior numero di sanitari contagiati; tra questi un infermiere ha denunciato « negligenza, scelleratezza e in alcuni casi leggerezza nella gestione dei casi sospetti (…) i pazienti arrivati al pronto soccorso sono stati trasferiti nel nostro re-parto nonostante sintomi da Covid-19 e chi, come me, ha lavorato in Medicina d’Urgenza s’è ritrovato a farlo senza gli adeguati dispositivi di protezione »;

A seguito del diffondersi del Covid-19 tra il personale sanitario e delle denunce sul mancato rispetto di protocolli anti-contagio e sulla cattiva gestione dell’emergenza, il 10 aprile 2020 il direttore Mario Muto è stato sostituito da Rosalba Santarpia, affiancata dal ritorno di Pietro Di Cicco, alla guida del pronto soccorso;

attualmente, sarebbero in corso due inchieste, una interna promossa dalla commissione disciplinare dell’Asl Na3 e una giudiziaria promossa dalla procura di Torre Annunziata: l’ipotesi è che almeno la metà dei contagiati tra i sanitari possano dipendere dal mancato rispetto dei protocolli anti-contagio;

uno dei primi provvedimenti disposti dalla nuova direttrice è stata l’istituzione di stanze Covid in ogni reparto, allarmando i sanitari preoccupati dell’ingresso di pazienti positivi in tutta la struttura; i sindacati hanno chiesto invece la chiusura del reparto di medicina d’urgenza e la sanificazione dei locali;

dopo la fuga di notizie dei giorni passati sulla drammatica situazione che si sta vivendo all’interno dell’ospedale, la direttrice ha recentemente inviato una lettera a tutti i dipendenti, ricordando le sanzioni previste in caso di divulgazione di informazioni a terzi, inclusi i media –:

se si intendano avviare iniziative ispettive per quanto di competenza, per verificare quanto sta avvenendo all’interno dell’ospedale San Leonardo di Castellammare di Stabia, come esposto in premessa.

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