Legge sul contrasto al bullismo

Ricorderete tutti la storia di Carolina Picchio, una giovanissima vittima di cyberbullismo che nel 2013 si tolse la vita per la cattiveria e gli insulti dei coetanei. 

Oggi, in questa occasione, voglio ricordare la sua storia. Una storia che deve far riflettere tutti noi.

Perché questa violenza, che si è insinuata come un veleno nella nostra società è reale. 

E se siamo qui, in quest’aula, è per affrontarla e dire a gran voce che le parole sono pietre e a volte possono distruggere delle vite.

Bullismo non è la causa, ma un sintomo di una comunità che soffre e per questo siamo convinti che per sconfiggere questo fenomeno non occorra la semplice punizione, ma un vero patto tra scuola e famiglia, i punti di riferimento fondamentale per un minore.

Questa legge si compone di numerose proposte, tra le tante:

📍 Bullismo come fenomeno perseguibile, la cui sanzione aumenta se l’atto viene compiuto da più persone

📍 Aumento della multa per le famiglie che interrompono il percorso di studi dei propri figli al di sotto dei 16 anni. Si passerà dagli attuali 30 euro ad una ammenda da 100 a 1.000 euro

📍 Il dirigente scolastico, a fronte di episodi di bullismo e cyberbullismo in ambito scolastico, può – dopo aver informato i genitori – coinvolgere i servizi sociali e, nei casi gravi, avvisare le autorità per l’attivazione misure rieducative

📍 Adeguamento dello statuto delle studentesse e degli studenti della scuola secondaria, specificando gli impegni della scuola e delle famiglie per la prevenzione al bullismo e cyberbullismo

📍 Istituzione, presso la Presidenza del Consiglio, di un servizio di assistenza psicologica e giudiziaria alle vittime, con un numero di telefono pubblico e gratuito, attivo h24 

📍 Il Miur predisporrà strumenti di valutazione e monitoraggio a disposizione delle scuole per verificare l’estensione dei fenomeni di bullismo e cyberbullismo tra gli studenti

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