Il Festival della canzone italiana è una delle vetrine mediatiche più importanti dell’anno. Forse, la più importante.
Ed è per questo che prima, durante e dopo lo spettacolo, si dovrebbe fare il possibile per promuovere, insieme alla musica, messaggi positivi e di bellezza.
Ricordo, ad esempio, Ezio Bosso sul palco dell’Ariston del 2016, con tutta la sua straordinaria forza. Ricordo un pubblico commosso, io per prima.
Ancora, l’eccezionale monologo di Piefrancesco Favino del 2018: quattro minuti di centrifuga emotiva.
Quelle esibizioni, quelle parole, quelle emozioni, oggi sono patrimonio di tutti gli italiani.
Per questo da cittadina e da componente della commissione Vigilanza Rai, non riesco a collocare, all’interno di una manifestazione così importante, le parole che Amadeus ha pronunciato ieri durante la conferenza stampa in cui presentava le donne che lo avrebbero affiancato.
Donne giudicate in base all’aspetto fisico e in quanto “fidanzate di”, “capaci di stare un passo indietro”.
È molto triste, ancora oggi, identificare una Donna in base alle sue relazioni e al suo aspetto fisico. Lo è ancora di più se si perde l’occasione per trasmettere messaggi ben più profondi e intelligenti.
Le parole sono importanti, le parole sono un macigno. Per questo spero che Amadeus chieda scusa rendendosi conto di quanto questa cultura ha fatto e fa ancora male al nostro Paese.
Spero che sfrutti al massimo l’esperienza sanremese per promuovere l’arte, l’amore e la meraviglia dello stare insieme grazie alla Musica.
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